domenica 28 luglio 2013

the long journey to Aotearoa

Perdonatemi. Ok, sono imperdonabile. Ma vi prego, perdonatemi lo stesso.
Avrei dovuto aggiornare il blog prima. Ma è stato davvero tutto un casino all'inizio. Non avevamo il wifi, finchè io e Anne non abbiamo magicamente scoperto la password - yeee :)
Ok, tutto ciò per dire che avrei dovuto scrivere prima ma riesco a farlo solo ora. :)

Allora, che dire?
Il viaggio è andato bene, tranne per il fatto che non ho ancora capito per quanti giorni abbiamo viaggiato di preciso, dato che il primo ''giorno'' dovrebbe essere durato 16 ore e il secondo 12, dato che volavamo nella direzione opposta a quella del sole.

Atterrare a Auckland è stato esattamente come me l'avevano descritto. Quel brivido lungo la schiena c'è stato, e poi lo stupore per ogni singola cosa, la stessa aria che respiravamo era totalmente diversa.
E la notte a Auckland è stata già speciale, ero in camera con Julia, una ragazza norvegese, e Celina, tedesca. E l mattina dopo ho conosciuto un sacco di altre ragazze che andavano anche loro a Whangarei, che chissà se rivedrò. E' stato bellissimo, condividevamo sogni e aspettative e ansie che rendevano il tutto unico.
E poi il sole che spuntava da fuori la porta-finestra della hall. Lo stesso sole, ma da un punto di vista nuovo. Il tutto aveva un che di infinitamente speciale. :)

Così, alla fine abbiamo tutte preso quell'ultimo volo. (Ah, a propostio, io e Maria stavamo seriamente per perderlo, che figata ;) un anno nell'aeroporto di Auckland, yeeey.). Comunque quel volo è stato stupendo. Giuro. Eravamo du un micro areoplanino con due posti separati da un mini corridoio per ogni fila! E il volo è stato brevissimo, per cui abbiamo volato all'altezza delle nuvole, non un metro più in alto. E gli scenari che si snodavano sotto di noi... indescrivibile. Eravamo tutte lì emozionatissime e incredule. Stupendo.

E poi sono arrivata a casa.
Jamie e Sue sono dolcissimi. Mi ci è voluto così poco per capirlo, e mi hanno fatta subito sentire a casa. Anne sembra timida ma molto carina. Si vedrà, credo che poi si scioglierà. :)

Vi scriverò qualcosa di più su com'è qui, promesso. Ora vado a nanna però, che domani è il primo giorno di scuola! Mai stata così emozionata per l'inizio della scuola, ma è proprio vero che quest'esperienza ti porta a cose che non ti saresti mai immaginata :D Tipo fremere per il primo giorno di scuola a luglio. ;)

A presto gente, vi voglio bene e mi mancate! :)

 
Welcome to New Zealand!
 

 
La mia camera
 
 

Uno dei primi pranzi stile Kiwi
 
 
 
giusto per farvi un po' d'invidia, questo è il posto in cui eravamo sta mattina;)

martedì 23 luglio 2013

Volo numero 1 :D


Ciao a tutti!

Vi ho lasciati sta notte tra la soddisfazione di aver finalmente chiuso quella valigia e le mie tecniche anti jet-leg. E vi riscrivo ora dall’aereo Zurigo-Singapore, anche se questo post lo pubblicherò tra qualche ora (sempre che io trovi un wifi libero a Singapore ;))

Al momento stiamo volando sopra New Deli, che abbiamo appena superato. A proposito, quest’aereo è una figata pazzesca! Davanti a me c’è uno schermo in cui si vede il nostro percorso su una cartina, che ci dice quanto manca a Singapore (altre 5 ore e 12 minuti! Yeeey, siamo a buon punto! :D), che tempo ci sarà lì, le zone di luce e di buio (a proposito, ho appena assistito al tramonto più breve della mia vita: il sole veniva verso di noi e noi verso di lui, e in qualche minuto il cielo si è colorato di rosso e arancione e c’è stato subito buio, spettacolare J) e tante altre informazioni più o meno fighe, tipo il fatto che ora a Zurigo sono le 6:30pm, a Singapore le 12:30 am e nessuno sa che ora sia qui per noi, soprattutto non lo sa il mio corpo, dopo che il mio tentativo di fregare il jet leg è miseramente fallito di fronte alla quantità di film e telefilm che si possono vedere qui dentro! No va be, a parte tutto, ci ho provato, ma sono riuscita solo ad ottenere un misero dormiveglia di un paio d’ore interrotto dal pranzo ;)

In ogni caso, aereo a parte, la giornata è andata molto bene per ora, tranne qualche attimo di panico prima di uscire di casa, in cui mi venivano in mento di continuo tutte le cose che non avevo fatto, le cose che non avevo messo in valigia, maledicendomi per aver dormito per ben due ore ;)

Dopodichè, è stato davvero tutto liscio: il gruppo dei futuri Kiwis mi piace proprio, sono tutti carini e ho trovato ben due persone che saranno nella mia stessa città, e una addirittura nella mia stessa scuola, ottimo dai J

Beh, mancano ancora 5 ore! Provo a dormire ancora un po’ (a Whangarei sono le 4:30am, e va be che il mio piano geniale anti jet leg è fallito subito, ma per lo meno proviamoci ;) oltretutto fuori è buio e il che aiuta, oltre al fatto che (l’ho già detto che quest’aereo è una figata?!?) ci hanno dato una splendida copertina con tanto di cuscino, calzini caldi per la notte e spazzolino da denti!

Spero di riuscire a pubblicare questo post tra poco! :D

A prestissimo ;)



ps: alla fine ce l'ho fatta! sono a Singapore e c'è il wifi, vi posto una foto dell'alba qui dietro di me :D
 

lunedì 22 luglio 2013

Felicità, che altro? :D

E alla fine ce l'abbiamo fatta.
Dopo tutta la fretta di questi gironi, dopo le millemila cose da fare, i regali da trovare, le persone da salutare, e fai la valigia, e svuota la valigia perché cavolo, pesa davvero troppo. E guarda quante altre cose devi metterci! E no, oddio, mi servono più assorbenti, cazzo perché dovevano arrivarmi proprio oggi, e ripesa la valigia, forse ora ce la facciamo, no ci siamo quasi, ancora  po', ecco così va bene!
Beh tutto questo per dire che si, alla fine ce l'abbiamo fatta.

Così ora i miei bagagli sono chiusi davanti alla porta d'ingresso e io ho persino avuto il tempo di godermi l'ultima serata :D
Perché, bisogna dirlo, questa serata è stata davvero qualcosa di unico. Ho fatto pancakes con Sara, scoperto di amare lo sciroppo d'acero, sentito Sabrina dall'america su skype, e (assurdo ma vero) ho addirittura trovato un attimo per sedermi e aggiornare il blog:) (Beh, a tale proposito rendo noto che è l'1 di notte passata e che ho trovato il tempo di aggiornare per il solo fatto che ho scelto di usare le mie ultime ore a casa in modo produttivo invece che dormire ;))

Ma la questione del dormire merita un discorso a sé, dato che l'ho studiata così tanto.
Che dire, dall'Italia alla NZ ci sono esattamente 10 ore di fuso al momento, e dato che lunedì comincio la scuola ho pensato che fosse il caso di cercare di ovviare il più possibile i problemi di jet leg eccetra, per cui, questo è il mio programma:
1. sta notte non dormo, tanto sono eccitata.
2. nel volo da Malpensa a Zurigo sto sveglia, tanto appunto, è il primo volo, sarò ancora eccitata, e poi dura solo un'oretta
3. nel volo da Zurigo a Singapore, credo che ormai sarò troppo stanca anche per eccitarmi, dunque dormirò.
4. nel volo da Singapore a Auckland avrò appena dormito, dunque direi che riuscirò a stare sveglia
E così, arrivata a Auckland alle 22:50 direi che sarò sufficientemente stanca per dormire di nuovo, e sarà fatta :D

Beh.. basta che funzioni ;)



Comunque boh, per il resto, che dire?
Non capisco bene cosa sto sentendo in questo momento. In realtà nessuna delle forti emozioni che mi aspettavo, eccitazione alle stelle, o paura che mi porta a ripensare tutto.
Va tutto bene in realtà.
E' semplicemente quello che ho sempre voluto fare.
E ora CI SIAMO.

Felicità, che altro? :)

a prestissimo!
 
dopo tanti sogni... è ora di volare via... <3

giovedì 11 luglio 2013

le mie ultime volte

Ti accorgi che stai davvero per partire quando capisci che stai accumulando una serie di ultime volte.
Fa quasi un po' strano. Non mi ero accorta che mancasse così poco, fino a sta sera.
Oggi è stata l'ultima volta che ho visto i miei amici di teatro.
Domani sarà l'ultima giornata in famiglia con mio papà e mia sorella.

Ti accorgi che stai per partire quando le ultime volte, che hai pianificato con cura, alla fine arrivano.
E allora ci pensi, e ti chiedi quale sia il significato di tutto questo. Le ultime volte sono un controsenso: ti impegni tanto a organizzarle così che siano il più belle possibile. Eppure, sono fatte per essere tristi. Perché rendere bella una cosa triste? Non è ancora peggio così? Perché poi finiscono.
Finiscono ed allora è ora di andare, di prendere la propria forza e il proprio coraggio in mano. Di guardare in faccia il tuo sogno e correre, correre e afferrarlo.

Perché è quello che hai sempre voluto fare.
Perché ce la puoi fare.

Perché ce la voglio fare.

lunedì 8 luglio 2013

Io sono una pianta

"Avere un posto nel cuore degli altri significa non essere soli".

Mi fa quasi un po' ridere parlare di solitudine adesso. E credo che farei ridere io a dire, adesso, di temere la solitudine.
Perché alla fine, diciamocelo, se un giorno ti svegli e decidi che vuoi andare dall'altra parte del mondo, in un posto del tutto nuovo, con persone nuove, abitudini nuove, forse un po' in quella solitudine ci sguazzi.
Ma ora capisco: non è la solitudine in sé che cerco. La solitudine mi ha sempre fatto paura.
No, è il contrario. E' dire io sono solo ma in realtà non lo sono.
La solitudine è la pagina bianca che puoi riempire con tutti i colori del mondo. Ma ecco, serve un pagina bianca per farlo.
Credo sia questo il punto.

In questi giorni sto realizzando sempre più che mi mancheranno le persone che meno mi sarei aspettata mi mancassero.
Mi accorgo di quanto affetto c'è, ogni giorno, nella mia quotidianità. Comincio a vedere, di volta in volta, quei gesti, quelle parole, quei sottintesi. Sono le cose di cui non mi sono mai accorta che più d tutte mi mancheranno.

Ma non sarò sola. Me l'hanno ricordato ieri i miei amici.
Non sarò sola perché io sarò con loro, e loro saranno con me.
E sarà anche grazie a loro che riuscirò a vivere tutte le cose strepitose che quest'esperienza mi darà.

"Per crescere, una pianta deve spingersi molto oltre le proprie radici. Deve allontanarsi e spingersi verso nuovi orizzonti. Ma non può fare nulla di tutto ciò se non ha radici stabili, forti, fisse."